Quali sono le nazioni con il più alto tasso di occupazione in Europa (nel continente europeo)? Qual è stato l’impatto del Covid-19 su questo particolare indicatore e più in generale sull’economia del vecchio continente? Per rispondere a queste e altre domande nell’articolo analizzeremo l’evoluzione del tasso di occupazione negli ultimi anni. Nel farlo utilizzeremo i dati disponibili in Eurostat. Ma prima di vedere i dati ecco la definizione del tasso di occupazione. Ma prima di vedere i dati ecco la definizione del tasso di occupazione. Secondo ISTAT il tasso di occupazione è: Tasso di occupazione: il rapporto tra gli occupati e la corrispondente popolazione di riferimento. In questo caso la popolazione di riferimento sono tutti i cittadini delle nazioni prese a riferimento, dai 15 ai 64 anni.
Top 15 Paesi in Europa per tasso di occupazione
Partiamo con un prima domanda e una prima risposta. Quali sono le 15 nazioni in Europa per tasso di occupazione del primo trimestre del 2021? In testa, con questo indice statistico, c’è la Svizzera. In Svizzera infatti il tasso di occupazione è superiore, addirittura, all’80%. Precisamente nel primo trimestre del 2021 su 100 persone tra i 15 e i 64 l’80,2% di queste lavorava. Un dato decisamente alto che pone la Svizzera in cima alla classifica del tasso di occupazione. Al secondo posto troviamo l’Olanda con un dato del 79,3£ e al terzo posto l’Islanda con 76,7%. In quarta c’è la Germania che, pur essendo distanziata di 5,2 punti dalla Svizzera, ha un dato pari a 3/4 della popolazione. Nelle prime posizioni si trovano poi anche il Regno Unito, con il 74,7% (recentemente uscito dall’Unione Europea) e via via altri paesi come la Svezia, Danimarca ecc. È interessante notare però come nella top 15 non ci siamo Paesi come la Francia, l’Italia e la Spagna. La Francia ha un valore pari a 66,5%, la Spagna a 61,7% e l’Italia è decisamente più indietro con 56,5%.
E 20 anni fa qual era la situazione? Quale Paese era in cima alle classifiche del tasso di occupazione? Nel primo trimestre del 2001, sempre secondo i dati di Eurostat, l’Islanda era la prima nazione del continente europeo (delle aziende di cui disponiamo i dati) per tasso di occupazione. Infatti in Islanda il tasso era pari all’87%. Quasi 9 abitanti su 10, nella fascia d’età tra i 15 e i 64 anni, avevano un lavoro, piccolo o grande. Al secondo posto, sempre nello stesso periodo, troviamo la Svizzera, ora in prima posizione, con un tasso del 78,1%. Il tasso di oggi è superiore a quello di 20 anni fa. A seguire i Paesi del Nord come la Norvegia con 76,3%, la Danimarca con 75,2%, l’Olanda e la Svezia con circa 73%.
La mappa con il tasso di occupazione 2001-2021
Per dare uno strumento aggiuntivo al lettore ho realizzato questa mappa che mostra i dati nazione per nazione. È interessante notare come a livello visivo, l’Italia, alcuni Paesi Mediterranei e in generale i Pesi dell’est Europa siano quelli dove storicamente il tasso di occupazione è tendenzialmente più basso. In Bulgaria, per esempio, nel 2001, il tasso di occupazione era inferiore al 50%.
Un altro dato interessante è come, nei periodi di crisi, ovvero nella prima crisi finanziaria del 2008/2009 e poi nella crisi del debito, ci siano stati andamento decisivi in quasi tutti i Paesi dell’Europa. Chi era in situazione già di difficoltà ha però risentito di più delle crisi economiche. Inoltre, sempre nella mappa, è possibile vedere l’impatto nei primi trimestri del 2020 del Coronavirus. Un impatto che, come ben conosciamo, non è stato forte solo in termini sanitari ma anche economici.
L’impatto del Coronavirus sui tassi di occupazione in Europa
Qual è stato l’impatto del Coronavirus in termini di tasso di occupazione? In questo caso utilizziamo direttamente la dashboard presente nel sito di Eurostat. Qui è possibile vedere il tasso di occupazione per la fascia 20/64 anni sia per nazione (o anche per l’intera Unione Europea) sia per genere ed età.
A livello di Unione Europea (non di Europa come continente) il tasso di occpuazione nel 2020 era pari al 72,5%. In un anno, dal 2019 al 2020 si è passati da 73,2% a 72,5%. Pur sembrando “piccola” la variazione, in realtà questo cambiamento è significatico perché dietro ad ogni percentuale ci sono migliaia e migliaia di lavoratori. Inoltre in questo caso stiamo considerando i 27 Paesi dell’Unione Europea, non un singolo Stato. In generale si può vedere come negli anni della crisi finanziaria e del debito il livello di tasso di occupazione sia stato sotanzialmente invariato. Dal 2014 in poi si è assitito ad una crescita che nel corso degli anni stava piano piano migliorando i dati. Nel 2020 è avvenuto però un ritorno all’indietro. Sarà interessante vedere i dati del 2021. Ci sono segnali di ripartenza, ma vedremo quanto saranno reali solo a fine anno.
risentire in maniera molto forte della crisi, a livello europeo, sono stati sicuramente i giovani. Il tasso di occupazione è sceso di 2 punti dal 2019 al 2020. Questo infatti è passato da 33,5% a 31,5%. L’impatto del Coronavirus ha portato concretamente i giovani ad avere un tasso inferiore, in termini di occupazione, inferiore a 11 anni prima, nel 2009, dove questo era del 32,7%.
Altri articoli e fonti
Per realizzare questo articolo ho utilizzato i dati presenti nel database Istat. Per realizzare i video e le mappa ho invece utilizzato App Flourish.
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Per vedere il video: Top 15 Paesi in Europa per tasso di occupazione – 2001/2021: https://youtu.be/1hpAMFu4-1M
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